(Premetto che queste poche righe le scrissi in un momento di esaltante euforia rugbystica, nell'ottobre del 2004, quando capitan Totti si permise di sputare in faccia all'arbitro e, in generale, il calcio ed i suoi attori, stavano attraversando un periodo non proprio illuminante).
Il capitano non e' colui che guadagna di piu', non e' il più popolare e nemmeno il più bello, non e' il più telegenico o colui che sa esprimersi meglio.
Il capitano non tocca MAI l'arbitro se non per dargli la mano a fine partita, non gli rivolge mai la parola se non espressamente richiesto.
Il capitano e' Il Capitano per i suoi ragazzi, a giocare nel proprio ruolo e, in più, a caricarsi virtualmente sulle spalle quelli che, in momenti della partita, potrebbero presentare cenni di cedimento fisico o psichico.
Essere il capitano comporta una pesante responsabilità e, a volte, il capitano preferirebbe non essere il capitano.
Questo e' essere Il Capitano!